Vittime di violenza familiare: obbligo di misure positive in base alla CEDU

Violenze ripetute contro la moglie davanti alle due figlie. Denunce inascoltate. Ritardi e sospensione nell’esecuzione di misure di protezione. Uno scenario che ha portato la Corte europea dei diritti dell’uomo a condannare la Repubblica di Moldova per violazione degli articoli 3 (divieto di trattamento disumani e degradanti), 8 (diritto al rispetto della vita privata e personale) e 14 (divieto di discriminazione) della Convenzione europea (CASE OF EREMIA AND OTHERS v. THE REPUBLIC OF MOLDOVA). I fatti sono analoghi a quelli di centinaia di donne vittime di violenza, all’interno delle mura di casa, in ogni parte del mondo. In questo caso, gli atti di violenza erano stati commessi dal marito che, per di più, era un agente di polizia. Le autorità nazionali avevano emesso un ordine di protezione che però per lungo tempo non era stato eseguito, poi era stato applicato e infine revocato. Non solo. Il procuratore aveva disposto la sospensione delle indagini per un anno. Di qui le violazioni della Convenzione europea. Non bastano le leggi a tutela delle donne – precisa Strasburgo – perché è necessario che gli Stati adottino tutte le misure positive volte a proteggere le vittime di violenza, tenendo conto che gli atti contro le donne costituiscono anche una forma di discriminazione. L’inerzia dello Stato, taluni comportamenti che la Corte ha giudicato incomprensibili come la valutazione delle autorità inquirenti che – osserva Strasburgo – per motivi non chiari hanno ritenuto che l’uomo non costituiva un pericolo per la moglie, hanno condotto alla condanna e all’obbligo di indennizzare la donna con 15.000 euro per i danni non patrimoniali subiti.

Intanto in Italia, la Camera ha approvato oggi il disegno di legge sulla ratifica della Convenzione sulla prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne e alla violenza domestica, adottata a Istanbul, dal Consiglio d’Europa, l’11 maggio 2011 (Anteprima di “senato.it – Legislatura 16ª – Disegno di legge n. 3654”).

Si veda il post del 29 gennaio 2012 http://www.marinacastellaneta.it/blog/allarme-onu-sui-casi-di-violenza-familiare-contro-le-donne-in-italia.html.

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