Numerose le leggi adottate per fronteggiare la violenza contro le donne, ma è necessario che l’Italia assicuri l’effettiva applicazione delle misure idonee a garantire la protezione delle donne. Lo scrive il Gruppo di esperti per le azioni contro la violenza sulle donne e la violenza domestica (GREVIO) che ha divulgato oggi il rapporto (GREVIO Report Italy_First baseline evaluation) sull’attuazione della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne e alla violenza domestica adottata a Istanbul l’11 maggio 2011, in vigore dal 1° agosto 2014, e ratificata dall’Italia con legge n. 77 del 27 giugno 2013. Si tratta del primo rapporto riguardante l’Italia che aveva presentato il 22 ottobre 2018, tramite il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la relazione contenente “Misure legislative e di altro genere adottate dall’Italia per dare attuazione concreta alla Convenzione di Istanbul ai sensi dell’articolo 68 paragrafo 1” (GREVIO/Inf(2018)14. Il GREVIO ha dato un giudizio positivo, nel complesso, sulla legge del 2009 contro lo stalking, sulla n. 119/2013 che assicura una rete di assistenza alle vittime anche con l’assegnazione di mezzi finanziari, nonché sulla legge n. 4/2018 sulle misure a tutela degli orfani di vittime di un crimine domestico e, in generale, sull’arsenale normativo adottato in Italia soprattutto negli ultimi anni. Per quanto riguarda il codice rosso (legge n. 69/2019), malgrado gli importi sviluppi nella previsione di strumenti civili e penali per le vittime di violenza, il GREVIO ha evidenziato la presenza di alcuni vuoti normativi in particolare con riguardo all’assenza di rimedi civili nei casi in cui le autorità nazionali non abbiano garantito l’effettiva applicazione di misure preventive o di protezione per le vittime. Allarme anche per la vittimizzazione secondaria delle madri che provano a proteggere i figli dalla situazione di violenza domestica. Il GREVIO ha anche chiesto il pieno rispetto del principio del non-refoulement messo in discussione dal sistema di chiusura dei porti voluto nel passato.
Tra i dati negativi, il GREVIO segnala che, malgrado i progressi nel riconoscimento dei diritti delle donne, nel Paese sono ancora presenti ostacoli ed è radicata una lettura dei diritti delle donne orientata al ruolo nella famiglia. Infatti, scrive il GREVIO “sta emergendo una tendenza a reinterpretare e riorientare la nozione di parità di genere in termini di politiche per la famiglia e la maternità”. Inoltre, va fatto molto di più per assicurare fondi alle vittime della violenza e per affermare in modo effettivo l’interesse superiore del minore nei casi di violenza familiare, situazione che deve portare, in alcuni casi, a una limitazione del principio della genitorialità condivisa.
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