La Russia dice no al riconoscimento del massacro di Srebrenica come genocidio. L’8 luglio, infatti, a causa del veto russo, il Consiglio di sicurezza non ha potuto approvare una risoluzione, presentata da Regno Unito, Stati Uniti, Giordania, Malesia, Nuova Zelanda, Lituania e Irlanda del Nord (S/2015/508N1521218), nella quale si evidenziava che l’accettazione della qualificazione dei fatti a Srebrenica come genocidio è essenziale per la riconciliazione della popolazione in Bosnia Erzegovina. Eppure, l’11 luglio 1995 le forze dei paramilitari serbi, entrate a Srebrenica, provocarono, dopo aver pianificato l’attacco, 8mila morti tra i musulmani bosniaci. D’altra parte, che il massacro di Srebrenica è stato un genocidio lo dicono i tribunali internazionali. Primo tra tutti il Tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia che già con la sentenza della Corte di appello del 19 appello 2004, nel caso Krstic, ha riconosciuto che si è trattato di un genocidio. E’ seguita la Corte internazionale di giustizia con la sentenza del 26 febbraio 2007. A 20 anni dalla tragedia, però, non si trova ancora un accordo politico sul riconoscimento. Il progetto di risoluzione ha incassato 10 sì e 4 astensioni (Angola, Cina, Nigeria e Venezuela). Il veto russo, però, ha messo una pietra sul riconoscimento della strage della popolazione come genocidio. Nel testo si sottolineava anche l’importanza di un sistema di “early warning” al fine di assicurare protezione effettiva della popolazione anche tenendo conto che, purtroppo, malgrado i miglioramenti raggiunti anche con riguardo alle missioni di peacekeeping continuano le stragi della popolazione civile in diverse zone del mondo.
Il Parlamento europeo, invece, nella risoluzione del 9 luglio 2015 sulla commemorazione dei fatti di Srebrenica, ha riconosciuto e condannato “con la massima fermezza il genocidio di Srebrenica” (risoluzione PE). Inoltre, gli eurodeputati hanno espresso il proprio rammarico per il fatto che “il Consiglio di sicurezza dell’ONU, che è il principale responsabile per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionali, non è stato in grado di approvare una risoluzione in commemorazione del genocidio di Srebrenica. Ciò è particolarmente deplorevole, in quanto la Corte internazionale di giustizia, principale organo giudiziario dell’ONU, ha stabilito che i crimini commessi a Srebrenica costituivano genocidio”.
Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/srebrenica-immunita-ai-caschi-blu-anche-dalla-cedu.html
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