Il Comitato Onu sui diritti economici, sociali e culturali bacchetta l’Italia per l’assenza, nell’ordinamento interno, del riconoscimento di diritti alle coppie dello stesso sesso, con il nostro Paese che è gravemente in ritardo nel rimuovere ogni forma di discriminazione. Nelle osservazioni finali sull’Italia adottate il 9 ottobre, a seguito della presentazione del quarto rapporto periodico, il Comitato (E/C.12/ITA/CO/5, Documento1) ha anche manifestato forti preoccupazioni per la dilagante violenza contro le donne e per la mancanza di un’applicazione effettiva delle misure a loro tutela. Il quadro disegnato e le raccomandazioni inviate mostrano molte ombre sull’applicazione effettiva del Patto sui diritti economici, sociali e culturali, situazione aggravata dagli effetti negativi sui diritti e sulla loro azionabilità provocati delle misure di austerity. Grande preoccupazione per la dilagante corruzione che colpisce ogni settore incluso quello giudiziario. Inoltre, gli organi istituiti per vincere la corruzione sono inadeguati e certo sottofinanziati. Il Comitato chiede quindi all’Italia un sistema di tolleranza zero verso la corruzione. Allarme per la diffusione dei respingimenti nei confronti di migranti e richiedenti asilo a cui si aggiunge il numero troppo basso dei centri di accoglienza e la situazione di grave deterioramento in diverse strutture, anche dal punto di vista igienico. Preso atto del Jobs Act, il Comitato evidenzia la grave situazione dovuta all’altissima disoccupazione giovanile e in alcune zone del Paese, in particolare nel sud e nelle isole. Tra l’altro il Comitato lungo tutto il rapporto evidenzia il gap tra Nord e Sud, sotto ogni profilo e l’assenza di misure adeguate per colmare il divario da parte dello Stato. Proprio i tagli alla spesa sociale e ai servizi essenziali hanno aggravato la disparità tra le regioni, con un aumento della povertà che colpisce i bambini. Non solo. Un diritto essenziale come quello alla salute è attuato in modo tale da provocare una disparità di trattamento tra i cittadini che vivono nelle diverse regioni. Con preoccupazioni per il numero eccessivamente alto di medici che praticano l’obiezione di coscienza. Tra le note positive la ratifica del Protocollo facoltativo al Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, adottato a New York il 10 dicembre 2008 con legge 3 ottobre 2014 n. 152.
Il prossimo appuntamento è fissato al 2020.
Maximus
dicembre 24, 2015Avrei desiderato leggere qualcosa in merito alla mancata implementazione del Patto. In particolare il Comitato, se non sbaglio, rileva che le misure di austerità del Governo come risposta alla crisi finanziaria hanno influito in modo negativo sul grado di protezione dei diritti economici, sociali e culturali e raccomanda al Governo di cambiare tali misure ancora in vigore. Avrei voluto pertanto saperne di più sul Jobs Act se il Comitato ha bocciato la politica economica e sociale adottata come risposta alla crisi. Direi pertanto non solo rilievi sull’alta disoccupazione giovanile. Può darmi qualche elemento in più sulla risposta del Comitato al Jobs Act?