Entro il 1° maggio 2018 gli Stati membri dovranno recepire la direttiva 2015/637 del 20 aprile 2015 sulle misure di coordinamento e cooperazione per facilitare la tutela consolare dei cittadini dell’Unione non rappresentati nei Paesi terzi e che abroga la decisione 95/553/CE, pubblicata sulla GUUE del 24 aprile 2015 (2015:637).
In linea con quanto previsto dall’articolo 23 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea il quale prevede “l’adozione di direttive che stabiliscano le misure di coordinamento e cooperazione necessarie per facilitare la tutela consolare dei cittadini dell’Unione non rappresentati”, il Consiglio ha predisposto la nuova direttiva che indica le misure di coordinamento e di cooperazione necessarie per la realizzazione effettiva del diritto riconosciuto ai cittadini Ue, senza occuparsi, come è ovvio, delle relazioni consolari tra Stati membri e Stati terzi.
La tutela consolare è estesa anche ai familiari extracomunitari che accompagnano i cittadini Ue in uno Stato terzo. A titolo esemplificativo sono indicati i tipi di assistenza che possono essere richiesti che vanno dall’arresto ai casi in cui un cittadino sia vittima di un reato, di un incidente o di una grave malattia. Possono essere richiesti anche i documenti di viaggio e un supporto nel caso di rimpatrio. La direttiva si occupa anche del coordinamento tra Stato della cittadinanza e Stato membro al quale è richiesta la tutela consolare prevedendo che il caso deve essere ceduto allo Stato di cittadinanza su richiesta delle autorità nazionali di detto Stato.
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