Se, almeno per il momento, la strada verso la Corte europea dei diritti dell’uomo di cittadini turchi colpiti dalle misure draconiane di Erdogan all’indomani del colpo di stato del luglio 2016 è ancora chiusa, a far luce sulle violazioni degli standard internazionali a tutela dei diritti umani e della democrazia è ancora la Commissione Venezia del Consiglio d’Europa. In un parere depositato il 6 ottobre (Turchia), infatti, la Commissione, su richiesta del Congress of Local and Regional Authorities del Consiglio d’Europa, ha evidenziato che il Decreto di emergenza n. 674, ancora pienamente in vigore, contrasta con i principi democratici. In particolare, la nuova legislazione consente addirittura la nomina diretta, da parte del Governo centrale, di sindaci non eletti e di membri chiamati a controllare in modo discrezionale il funzionamento dei consigli comunali. Non solo. Il decreto ha introdotto cambiamenti strutturali, non limitati nel tempo e, quindi, non legati strettamente alla fase di emergenza. Di qui la richiesta al Governo turco di introdurre limiti di durata e controlli giurisdizionali sulle misure adottate dai delegati del Governo nei Consigli municipali e di rimuovere i provvedimenti che non risultano più necessari e collegati allo stato di emergenza.
Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/commissione-venezia-la-turchia-non-rispetta-gli-standard-democratici.html
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