Troppe lacune nell’applicazione della Carta sociale europea: a rischio i diritti dei migranti e delle donne

Ben 799 conclusioni adottate nel 2023 in cui il Comitato europeo dei diritti sociali ha accertato 415 casi di conformità alla Carta sociale europea e 388 di non conformità. È quanto risulta dal rapporto annuale presentato il 20 marzo 2024 con riferimento alle attività nel 2023 (Conclusions), soprattutto per alcuni  articoli della Carta sociale europea, adottata nel 1961 e integrata da tre Protocolli (ratificata dall’Italia con legge 9 febbraio 1999 n. 30), rivolti in particolare ai minori, alla famiglia e ai migranti. Nel primo gruppo, riguardanti i diritti dei minori (articolo 7) e la lotta alla povertà minorile (articolo 17), il Comitato ha constatato alcuni sviluppi positivi, ma ha richiesto interventi più efficaci ad alcuni Stati, con un supporto migliore in particolare ai bambini rom per evitare forme di esclusione. Preoccupazioni per il pieno rispetto dei diritti dei lavoratori migranti spesso al centro di grave sfruttamento che impedisce il rispetto del diritto a non essere discriminati e diversi altri diritti riconosciuti nella Carta.

Nel documento, inoltre, il Comitato ha illustrato le constatazioni riguardanti Belgio, Bulgaria, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Italia e Portogallo, Paesi che hanno accettato la procedura di reclami collettivi (reclami collettivi). Con riguardo all’Italia diversi casi hanno riguardato le condizioni abitative dei Rom, le lacune nell’assicurare il diritto delle donne a porre termine alla gravidanza, in particolare per l’alto numero di medici obiettori di coscienza nelle strutture pubbliche e, questo, finanche quando è a rischio la salute della donna. Rilevate anche forme di discriminazione nei confronti delle donne per le differenze salariali, violazioni per i limiti imposti a membri della Guardia di Finanza nella costituzione di organizzazioni sindacali di categoria, limitazioni connesse anche all’obbligo del previo consenso del Ministro della difesa.

Tra le lacune nell’applicazione con riferimento agli Stati esaminati, la permanenza di una disparità nella retribuzione tra uomo e donna, la questione relativa all’alloggio per i Rom, forme di discriminazione nell’assistenza sanitaria, lacune nella predisposizione di piani di istruzione inclusiva per i minori con disabilità intellettive.

Qui la sintesi delle ultime statistiche (statistiche).

Nessun commento

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *