Il Relatore speciale delle Nazioni Unite sul traffico degli esseri umani Joy Ngozi Ezeilo ha presentato, il 1° aprile, il rapporto sul traffico degli esseri umani in Italia, con particolare riguardo a donne e bambini (A-HRC-26-37-Add4_en). Il rapporto, che sarà discusso nel Consiglio per i diritti umani di giugno, è frutto della visita condotta in Italia a settembre 2013. Questo il quadro: in Italia manca un piano di azione organico per combattere questa piaga e vi è una sostanziale inadeguatezza nella protezione delle vittime, soprattutto in alcuni settori come quello lavorativo. In pratica, mentre c’è maggiore attenzione ai casi di sfruttamento sessuale, il Governo mostra scarsa poca attenzione agli aspetti legati allo sfruttamento lavorativo che è una piaga in costante crescita soprattutto al Sud. L’Italia, poi, non destina risorse finanziarie sufficienti, non ha predisposto un Fondo per l’indennizzo delle vittime del traffico, malgrado questo sia previsto nelle direttive Ue 2004/80 e 2011/36/Ue relativa alla prevenzione e alla repressione della tratta di esseri umani e alla protezione delle vittime, che sostituisce la decisione quadro 2002/629/GAI, recepita con il decreto legislativo 4 marzo 2014, n. 24. L’Italia, poi, non riesce a fornire dati annuali sul numero delle vittime ed è ancora in ritardo nella ratifica della Convenzione sulla prevenzione dei diritti di tutti i lavoratori migranti e i membri delle famiglie. Per migliorare la situazione, il Relatore speciale chiede anche un rafforzamento delle politiche preventive con un’adeguata campagna di comunicazione e l’individuazione di un Relatore nazionale competente in questo settore al fine di verificare l’effettiva attuazione della direttiva 2011/36.
Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/tratta-degli-esseri-umani-recepita-la-direttiva-ue.html
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