Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha pubblicato il rapporto annuale 2023 riferito alla situazione nel 2022 sul traffico degli esseri umani (US traffico esseri umani). Malgrado la ratifica di trattati internazionali come il Protocollo ONU per prevenire, eliminare e punire il traffico degli esseri umani, in particolare modo verso donne e bambini, continuano pratiche di sfruttamento degli esseri umani ovunque nel mondo, anche nei Paesi democratici. Il rapporto è adottato ogni anno in attuazione del Trafficking Victims Protection Act e fa il punto sulla situazione in 188 Paesi, inclusi gli Stati Uniti. Diffuso lo sfruttamento nel contesto di attività lavorative pericolose come nelle miniere, nonché per fini di sfruttamento sessuale e per il lavoro domestico. Di frequente – scrive il Dipartimento di Stato – le persone che sono costrette all’immigrazione irregolare o che si trovano in particolari condizioni di vulnerabilità sono al centro di fenomeni di sfruttamento, anche perché sono vittime che non ricorrono alle autorità di polizia per denunciare. Per prevenire, combattere e punire coloro che utilizzano lo sfruttamento degli esseri umani è necessario rafforzare la cooperazione tra Stati, ma anche l’adozione di regole a tutela delle donne, dei migranti, dei più vulnerabili perché solo garantendo equità nel mondo è possibile eliminare la piaga del traffico degli esseri umani. Un ruolo essenziale lo possono svolgere coloro che sono usciti dal mercato del traffico degli esseri umani perché possono fornire una speranza alle altre vittime. Inoltre, è fondamentale la cooperazione tra Stati e aziende private che, soprattutto nelle catene di fornitura di beni e di servizi, devono adottare strategie per combattere il reclutamento e lo sfruttamento di persone che sono vittime della tratta. Una parte del rapporto è dedicata all’analisi di alcune situazioni particolari, come il reclutamento online di persone vulnerabili ai fini dello sfruttamento lavorativo e la criminalità forzata nelle operazioni di truffa informatica che viene realizzata anche trattenendo di documenti di viaggio e di identità. Alcuni Paesi stanno intensificando gli sforzi: così Taiwan, nel 2022, ha localizzato e rimpatriato centinaia di persone che erano arrivate nel Paese a seguito di cyber-truffe in Cambogia, individuando i complici di queste operazioni.
Spazio anche all’attuazione della prevenzione del reclutamento dei bambini soldato, una piaga che molto spesso è alimentata anche da alcuni Governi. In particolare, il Dipartimento di Stato ha individuato 11 Stati con documentate policy o comportamenti a supporto del reclutamento dei bambini soldato. Tra questi, Afghanistan, Myanmar, Cina, Cuba, Eritrea, Iran, Corea del Nord, Russia, Sud Sudan, Siria e Turkmenistan.
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