Pubblicato il decreto legge 18 febbraio 2015 n. 7 relativo alla misure urgenti per il contrasto al terrorismo, anche di matrice internazionale, nonché proroga delle missioni internazionali delle forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative della organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione (terrorismo). Il testo che, come si legge nel preambolo, ha un fondamento nella risoluzione n. 2178 del 24 settembre 2014 (adottata in base al capitolo VII) dal Consiglio di sicurezza dell’Onu (N1454798), mira a fronteggiare le nuove minacce del terrorismo internazionale dopo la strage di Charlie Hebdo e in un supermercato kosher in Francia. Introdotta una nuova figura di reato per punire chi organizza, finanzia e propaganda i viaggi finalizzati ad atti di terrorismo nonché l’inserimento di un nuovo reato per colui che si “autoaddestra” alle tecniche terroristiche. Sul fronte della prevenzione, il decreto legge prevede l’applicazione della misura di sorveglianza speciale di pubblica sicurezza ai “potenziali foreign fighters”, nonché la possibilità del ritiro del passaporto agli indiziati di terrorismo, con modifiche al sistema di espulsione.
Nuove misure di contrasto all’utilizzo di internet per proselitismo con la previsione di aggravanti delle pene per i delitti di apologia e di istigazione del terrorismo commessi via web. Non solo. L’autorità giudiziaria potrà ordinare agli internet provider di impedire l’accesso a taluni siti con finalità di terrorismo, il cui elenco sarà aggiornato costantemente dalla polizia postale. Modifiche anche per il trattamento dei dati personali e attribuzione al Procuratore nazionale antimafia dell’attività di coordinamento delle indagini in materia di terrorismo.
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