Quale impatto ha avuto la pandemia da Covid-19 sul terrorismo internazionale? Per provare a dare delle risposte il Counter-Terrorism Committee Executive Directorate (CTDE) delle Nazioni Unite ha pubblicato il rapporto su “The impact of the COVID-19 pandemic on terrorism, counter-terrorism and countering violent terrorism” (covid), che è un aggiornamento di quello presentato a giugno 2021 (giugno 2021). Dallo studio diffuso a dicembre 2021 risulta che in diverse zone del mondo, in cui le condizioni socio-economiche sono peggiorate e le tensioni politiche sono aumentate, si è verificata un’espansione dell’influenza dei gruppi terroristici. Questi ultimi, inoltre, hanno sfruttato le restrizioni disposte per fronteggiare la pandemia per diffondere la propaganda e il reclutamento online, con un aumento della radicalizzazione via web. Intanto, si affaccia un rischio ossia il taglio delle risorse per combattere il terrorismo a causa della diminuzione dei finanziamenti dovuti alla necessità di destinare risorse alla lotta alla pandemia. Tra le azioni pianificate per il futuro, il Comitato per la lotta al terrorismo punta a una riduzione delle diseguaglianze, anche nella distribuzione dei vaccini, che potrebbero essere sfruttate da terroristi e da gruppi estremisti che si inseriscono nelle zone più povere e che favoriscono le teorie di complotti legati alla pandemia e la disinformazione per radicarsi, con maggiori possibilità di attecchire in periodi di chiusure di scuole e di riduzione delle opportunità di lavoro.
Punto centrale è ormai la necessità di prevenire la diffusione dei gruppi terroristici che utilizzano le nuove tecnologie e di coordinare l’azione sia di Stati sia di privati per prevenire l’abuso dello spazio digitale per qualsiasi scopo legato al terrorismo, incluse le forme di finanziamento attraverso le nuove tecnologie.
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