Non solo l’occasione per fare il punto sulla linea da seguire nel 2023, ma anche un momento per verificare fino a che punto gli obiettivi da perseguire e la linea tracciata nell’anno precedente sia stata effettivamente seguita. In questa direzione, la Commissione europea, a settembre, accanto al tradizionale discorso sullo stato dell’Unione, intitolato “Un’Unione che è forte solo se unita” (SOTEU 2022) ha indicato i risultati raggiunti (SOTEU 2022 Achievements and Timeline IT). Con una lettura a tinte rosa, la Presidente della Commissione europea Ursula von de Leyen ha posto l’accento su alcune questioni centrali nell’attività dell’Unione nel 2021/2022 ossia la guerra in Ucraina, la lotta alla pandemia, la transizione verde, digitale ed equa e la democrazia europea. Sul primo fronte, la Commissione ha sottolineato l’importanza del funzionamento di protezione temporanea dell’UE e la risposta immediata alla Russia attraverso un sistema sanzionatorio, articolato in diversi pacchetti che hanno colpito il settore finanziario, energetico, dei trasporti, le esportazioni a duplice uso, i canali di disinformazione. Rafforzato il ruolo dell’Unione europea come garante della sicurezza anche attraverso l’approvazione, il 21 marzo 2022, della bussola strategica che – precisa la Commissione – “munisce l’UE di un piano d’azione ambizioso per il 2030, tanto più importante in un momento in cui la guerra è tornata in Europa”. L’Unione europea, inoltre, ha attivato una squadra investigativa comune per favorire le indagini transfrontaliere sui crimini internazionali commessi in Ucraina, costituita da inquirenti e procuratori di Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia e Ucraina, con una successiva integrazione della Corte penale internazionale.
Sul fronte della solidarietà, il Parlamento europeo e il Consiglio UE hanno raggiunto uno storico accordo sulla direttiva relativa ai salari minimi, necessaria sempre di più per la crisi economica che ha colpito l’Europa a causa della pandemia e della guerra. Una mossa cruciale è la centralità dei diritti umani e dello stato di diritto, con il sistema di condizionalità e con il meccanismo basato su un dialogo annuale tra Parlamento europeo, Consiglio, Commissione e Stati membri per verificare l’effettiva attuazione della rule of law.
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