Soluzione delle controversie online: così funziona la piattaforma Ue

La Commissione europea ha pubblicato la relazione sul funzionamento della piattaforma per la risoluzione delle controversie online istituita ai sensi del regolamento n. 524/2013, che ha attivato questo meccanismo. Si tratta di uno strumento informatico interattivo e multilingue, basato sul web, con la predisposizione di un registro degli organismi ODR, che completa la direttiva Ue 2013/11 sulla risoluzione alternativa delle controversie dei consumatori. Il documento (COM(2017)744), diffuso il 15 dicembre 2017 (COM-2017-744-F1), mostra che il sistema voluto dall’Unione europea per favorire il commercio online funziona. Sono ormai 1,9 milioni le persone che si sono avvalse della piattaforma, con 160mila visite di utenti singoli al mese. La media dei reclami è di 2mila al mese. Il picco, a dicembre 2016, con 2.933 reclami e a gennaio 2017 con 2.921, in ragione dell’incremento delle vendite online. I settori più interessati dai reclami sono l’abbigliamento, le calzature e i biglietti aerei. Ben 1/3 dei reclami hanno al centro questioni transfrontaliere. La Germania e il Regno Unito sono i Paesi in cui è stato presentato il maggior numero di reclami nonché quelli in cui è stabilita la maggior parte dei professionisti interessati. Risultati positivi, quindi, – scrive la Commissione – che mostrano la funzionalità ormai strutturale della piattaforma e le possibilità di espansione di questo strumento. Tuttavia, Bruxelles evidenzia la necessità di “rafforzare l’impegno dei professionisti, per garantire che i reclami che non possono essere risolti bilateralmente (ossia, al di fuori dalla piattaforma o attraverso i sistemi interni per i reclami dei professionisti) siano distribuiti attraverso la piattaforma ODR e trattati da un organismo ADR competente”. 

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