Sistemi integrati di protezione dei minori: la Commissione indica il percorso

Multiracial teenagers joining hands together in cooperation

La Strategia Ue sui diritti dei minori deve essere realizzata e, in questa direzione, la Commissione europea, dando seguito all’impegno di presentare “un’iniziativa finalizzata a sostenere lo sviluppo e il rafforzamento dei sistemi integrati di protezione dei minori”, ha adottato la raccomandazione 2024/1238 sullo sviluppo e il rafforzamento dei sistemi integrati di protezione dei minori nell’interesse superiore del minore (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, serie L, del 14 maggio 2024 protezione minori). Il testo è accompagnato dalla Comunicazione (COM(2024)188, Comunicazione), nonché da un allegato e dal documento di lavoro (SWD(2024)98, SWD).

I minori – scrive la Commissione – devono essere protetti da ogni forma di violenza o di abusi fisici o mentali e non devono trovarsi in situazioni di abbandono o di maltrattamento sia nel mondo reale sia nel mondo virtuale. Di qui la richiesta di interventi degli Stati membri, con misure “efficaci, appropriate e proporzionate” funzionali a contrastare la povertà infantile e l’esclusione socioeconomica dei minori bisognosi, compresi i minori con disabilità, appartenenti a minoranze o provenienti da un contesto migratorio. Sono sempre più indispensabili interventi per fare in modo che i minori si sentano al sicuro online, garantendo anche l’alfabetizzazione digitale e l’uso sicuro delle tecnologie digitali tra i minori. “A questo proposito – si precisa nella raccomandazione – dovrebbero essere svolte attività di sensibilizzazione e formazione rivolte anche alle famiglie, ai prestatori di assistenza e alla scuola, fin da quella della prima infanzia, con il sostegno di esperti, quali i centri per Internet sicuro”. In questa direzione, la Commissione richiede iniziative di sensibilizzazione sulle nuove sfide per la sicurezza e il benessere dei minori poste dall’intelligenza artificiale, dai mondi virtuali, dall’esposizione eccessiva ai contenuti digitali, dalle minacce digitali (come l’incitamento all’odio, il bullismo online, le molestie, l’abuso sessuale su minori, l’adescamento e i contenuti violenti) o da strategie di marketing aggressive, anche introducendo garanzie di protezione dei minori fin dalla progettazione.

Per i sistemi giudiziari, la Commissione ritiene che siano necessari interventi “per ovviare alle carenze di capacità dei rispettivi sistemi giudiziari nazionali nel rispondere alle esigenze dei minori e facilitare l’esercizio effettivo dei loro diritti”. Pertanto, nel rispetto delle norme applicabili ai sensi del diritto nazionale e dell’Unione, gli Stati membri dovrebbero adoperarsi affinché i minori “siano ascoltati nei procedimenti giudiziari su tutte le questioni che li riguardano e sia offerta loro un’opportunità reale ed effettiva di esprimere le loro opinioni, direttamente o tramite un rappresentante”, siano al riparo dalla vittimizzazione secondaria e non siano sottoposti a misure di privazione della libertà, che devono essere utilizzate come extrema ratio, per il periodo di tempo più breve possibile, sulla base di una valutazione individuale del minore. Tra le misure che porterebbero a un sicuro miglioramento, la Commissione evidenzia gli interventi per diffondere la giustizia riparativa, la mediazione, procedure extragiudiziali e la risoluzione alternativa delle controversie in tutti i casi in cui questi strumenti possano servire l’interesse superiore del minore, non impedendo, però, l’accesso del minore alla giustizia attraverso procedimenti giudiziari. Bruxelles richiede interventi nel contesto del patto sulla migrazione e l’asilo, con riguardo ai sistemi di accoglienza, che devono essere adattati “per tenere conto in via prioritaria dell’età, delle esigenze e delle vulnerabilità dei minori, conformemente al diritto dell’Unione e internazionale”. 

 

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