Sentenza Khlaifia: l’Italia rimandata a giugno

L’Italia non ha fornito al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa le informazioni sulle misure generali che era tenuta ad adottare dopo la sentenza della Grande Camera Khlaifia e altri contro Italia. La Corte europea dei diritti dell’uomo, con la pronuncia del 15 dicembre 2016, aveva condannato l’Italia per violazione dell’articolo 5 che tutela la libertà personale e dell’articolo 13 che assicura il diritto alla tutela giurisdizionale effettiva (con la sentenza della Camera del 1° settembre 2015 la condanna includeva anche la violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea che vieta i trattamenti disumani e degradanti e dell’articolo 4 del Protocollo n. 4 che mette al bando le espulsioni collettive, violazioni escluse dalla Grande Camera).

Dall’esame sull’attuazione delle sentenze, a ben 2 anni dalla pronuncia, risulta che l’Italia ha sì corrisposto gli indennizzi dovuti alle vittime della violazione (15mila euro), ma non ha adottato le misure generali richieste. Il Comitato dei ministri l’ha messo nero su bianco nella risoluzione del 15 marzo (CM/Notes/1310/H46-9, 1310) e ha rimandato l’Italia a giugno. Il Comitato attende dettagli sul quadro normativo che regola le operazioni di prima assistenza, sulla durata media di permanenza delle persone situate nei centri di prima accoglienza e sulle prassi relative all’identificazione e alla libertà di movimento delle persone identificate. Nodo centrale è il trattenimento illegittimo e la limitazione della libertà personale che era stata oggetto della condanna dell’Italia a seguito del ricorso di alcuni cittadini tunisini che, sbarcati a Lampedusa nel settembre 2011, erano stati trasferiti nel Centro di soccorso e di prima accoglienza di Contrada Imbriacola ed erano stati costretti a rispettare un divieto di ogni contatto con l’esterno e poi espulsi. A giugno, l’Italia dovrà fornire ulteriori informazioni anche sull’attività del Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale con riguardo al ruolo di quest’organismo nei casi di trattenimento illegittimo nei centri di accoglienza.

Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/migranti-litalia-condannata-per-trattamenti-disumani-e-per-le-espulsioni-collettive.html nonché la pronuncia della Grande Camera in italiano reperibile nel sito http://www.cortedicassazione.it/cassazione-resources/resources/cms/documents/Khlaifia_e_altri_c_Italia.pdf

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