Scommesse: foro del consumatore nel segno della Corte Ue

Nel segno della giurisprudenza della Corte di giustizia dell’Unione europea, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14287 depositata dalla sesta sezione civile l’8 luglio, ha stabilito l’applicabilità delle regole a tutela dei consumatori nel caso di scommesse o giochi d’azzardo (14287). A rivolgersi alla Cassazione per un regolamento di competenza due ricorrenti che chiedevano la condanna della SNAI al pagamento di talune somme a seguito della vincita in alcuni punti di scommesse nel circondario del Tribunale di Arezzo. La società aveva sollevato una questione di incompetenza territoriale che era stata accolta. Il tribunale, infatti, riteneva che la competenza dovesse essere attribuita al giudice del luogo in cui era sorta l’obbligazione non applicando, così, le regole a tutela del consumatore perché “il gioco delle video lotterie è fuori della tutela del consumatore” perché, per sua natura, si tratta di una pratica contraria “alla categoria di educato consumo”. Una tesi respinta dalla Suprema Corte che ha richiamato, correttamente, le sentenze della Corte Ue secondo la quale la raccolta di scommesse rientra nel normale ambito della libera prestazione dei servizi. Inoltre, Lussemburgo ha anche chiarito che se le autorità statali incoraggiano o inducono la diffusione delle lotterie e di giochi d’azzardo per questioni legate all’erario, non possono poi invocare l’ordine pubblico sociale con riguardo alla necessità di ridurre le occasioni di gioco. Proprio alla luce della giurisprudenza della Corte Ue, la Cassazione ha ritenuto applicabile il Codice del consumo e ha dichiarato la competenza per territorio del Tribunale di Arezzo in quanto foro del consumatore.

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