Rule of law negli Stati membri: la Commissione chiede l’attivazione di un nuovo meccanismo di preallarme

Le minacce sistemiche allo stato di diritto devono essere fronteggiate con nuovi strumenti. Di qui l’iniziativa della Commissione europea che l’11 marzo ha presentato una comunicazione sulla rule of law (rule of law, allegato com_2014_158_annexes_en). Per Bruxelles gli strumenti predisposti dal Trattato di Lisbona, come la procedura di infrazione nel caso di violazioni del diritto Ue e la procedura “articolo 7” TUE, che può condurre a una sospensione del diritto di voto in caso di violazione grave e persistente dei valori dell’Unione, sono insufficienti. Senza dimenticare la complessità della procedura. La Commissione punta così a un meccanismo di preallarme, con una sorta di preliminare fase di mediazione con lo Stato “accusato” per evitare l’aggravamento della situazione. In pratica, nei casi in cui si verifichi una disfunzione sistemica che possa compromettere lo stato di diritto la Commissione darà il via a un dialogo con lo Stato interessato con un iter articolato in tre fasi, preliminare all’attuazione dell’articolo 7. Raccolte le informazioni e nei casi in cui ritenga che vi sia una situazione di pericolo per lo stato di diritto, la Commissione trasmetterà allo Stato un parere. Dopo la risposta dello Stato scatterà la seconda fase con una raccomandazione che la Commissione renderà pubblica. In ultimo, nella terza fase, la Commissione procederà a un follow-up sull’attuazione della raccomandazione (si veda anche la scheda predisposta dalla Commissione rule_of_law_en).

Va segnalato che già in uno studio della Commissione sulle libertà civili, giustizia e affari interni del Parlamento europeo sulla relazione triangolare tra diritti fondamentali, democrazia e stato di diritto nell’Unione europea (studio n. 493.031, rule of law) erano stati analizzati i meccanismi attualmente esistenti inclusi quelli fondati sul continuo monitoraggio esplicitati nel rapporto annuale sulla corruzione e nel quadro di valutazione in materia di giustizia, evidenziando la necessità di un rafforzamento del ruolo della Commissione per garantire il rispetto della rule of law. Lo studio contiene anche un’analisi di realtà già operative in diversi Stati membri.

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