Sarà la Corte di giustizia dell’Unione europea ad occuparsi nuovamente del ne bis in idem con riferimento all’applicazione di sanzioni amministrative e penali. E’ stato il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere a chiedere a Lussemburgo se l’articolo 50 della Carta dei diritti fondamentali, che sancisce il ne bis in idem, possa lasciare spazio a una normativa interna, quale quella prevista dall’articolo 10 ter del Dlgs n. 74/00 che punisce chi, per lo stesso fatto (omesso versamento IVA), abbia già subito una sanzione amministrativa per imposte non versate(causa C-217/14, Documenti). Al centro della vicenda l’omesso versamento dell’iva da parte di un cittadino italiano, la successiva segnalazione dell’Agenzia delle entrate alla Procura della Repubblica per il reato di cui all’articolo 10 ter del Dlgs n. 74/00 e l’adozione di un provvedimento di sequestro preventivo. L’Agenzia delle entrate aveva già irrogato una sanzione pari al 30% dell’importo dovuto. Tuttavia, le parti si erano accordate in ordine al pagamento della sola imposta, senza sanzione. Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, prima di decidere nel merito, chiede alla Corte di giustizia UE se sia conforme al diritto Ue l’applicazione di una sanzione penale e di una sanzione amministrativa in relazione allo stesso fatto.
Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/ordinanza-della-corte-ue-sul-ne-bis-in-idem.html.
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