Ridisegnare l’azione umanitaria: necessari interventi supplementari per fronteggiare le ricadute della pandemia

La Commissione europea, il 10 marzo 2021, ha adottato la nuova Comunicazione “sull’azione umanitaria dell’Unione europea: nuove sfide, stessi principi” con l’obiettivo di affrontare meglio la nuova situazione determinata dalla pandemia da Covid-19, anche considerando che gli aiuti umanitari costituiscono un pilastro dell’azione esterna UE (COM(2021)110). L’Unione europea è tra i più importanti soggetti donatori (nel 2020 Stati Uniti, Germania e Unione Europea hanno fornito il 62% degli aiuti umanitari) ed è chiamata oggi a rispondere ad esigenze sempre più ampie, ma a una scarsità di risorse anche a causa degli impegni economici dovuti alla pandemia. Nel 2021 – scrive la Commissione – quasi 150 milioni di persone cadranno in una situazione di povertà estrema a causa della crisi economica e sociale che è diretta conseguenza dell’emergenza sanitaria. A questo scenario, vanno aggiunte le difficoltà dovute alle limitazioni nei viaggi e nei trasporti che rendono complessa la consegna di supporto umanitario che, in ogni caso, nel 2020, non si è interrotto con ben 67 operazioni di ponte aereo umanitario. L’intervento umanitario Ue è poi strettamente legato alla prevenzione e al supporto in caso di catastrofi naturali o causate dall’uomo, con interventi volti a ridurre il rischio di tali calamità. Sul punto, la Commissione ha ricordato la necessità di interventi concreti per combattere il cambiamento climatico che è una delle causa delle catastrofi naturali che ormai si verificano in ogni parte del mondo, anche tenendo conto dell’indispensabile supporto ai Paesi più vulnerabili “che usufruiscono in misura molto limitata di finanziamenti internazionali per la lotta ai cambiamenti climatici”. La Commissione, in relazione ad ogni obiettivo, ha individuato le azioni strategiche necessarie per consentirne la realizzazione, evidenziando l’importanza generale del rispetto del diritto internazionale umanitario che è cruciale per poi consentire gli aiuti in zone conflittuali. A tal fine, la Commissione europea vuole stabilire un nuovo meccanismo UE per coordinare il rispetto del diritto internazionale umanitario tra le principali istituzioni dell’Unione.

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