La Corte europea dei diritti dell’uomo ha comunicato, il 5 luglio, il ricorso presentato, ormai tre anni fa, da Silvio Berlusconi contro l’Italia (BERLUSCONI v. ITALY). Il ricorso n. 58428/13, depositato il 10 settembre 2013, ha al centro la decisione del Senato che aveva portato all’uscita di scena dell’ex Primo ministro a seguito della decadenza disposta dalla legge Severino (Dlgs n. 235/2012). Nel ricorso, Berlusconi sostiene che è stato violato l’articolo 7 della Convenzione che assicura il principio nulla poena sine lege perché la decadenza è stata dovuta a fatti avvenuti prima dell’entrata in vigore della legge Severino. Così, sarebbe stato anche leso il diritto a libero elezioni garantito dall’articolo 3 del Protocollo n. 1. Adesso il Governo presenterà le proprie osservazioni e poi la parola passerà alla Corte. In ogni caso, per il ricorrente, si può considerare come un risultato positivo perché la comunicazione al Governo implica che il ricorso non è stato valutato manifestamente infondato.
Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/bufale-mediatiche-nuovo-round-sempre-sul-caso-berlusconi.html
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