Richiamo all’Italia dal Comitato Onu sui diritti del fanciullo sulla situazione dei minori migranti – Un Committee concerned about the consequences of the Law no. 132/2018 on children in situation of migration

 Pubblicate le osservazioni conclusive sull’Italia adottate il 1° febbraio dal Comitato sui diritti del fanciullo, l’organo che si occupa del monitoraggio dell’attuazione della Convenzione di New York  del 20 novembre 1989, ratificata dall’Italia con legge 27 maggio 1991 n. 176 (CRC_C_ITA_CO_5-6_33815_E). In primo piano, le misure adottate dall’Italia in materia di immigrazione che portano a un arretramento della tutela dei minori stranieri accompagnati e non. In particolare, il Comitato ha chiesto a Roma di intervenire per far sì che la legge n. 132/2018 (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 ottobre 2018, n. 113, recante disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e immigrazione, sicurezza pubblica) sia modificata nel senso di inserire disposizioni volte a escludere dal perimetro di applicazione della legge i minori non accompagnati e separati dai genitori, prevedendo, tra l’altro, anche agevolazioni per l’accesso al sistema di asilo a vantaggio dei minori. Che, inoltre, devono essere accolti in strutture adeguate. Lo Stato deve facilitare il ricongiungimento familiare e prevedere un meccanismo che permetta il passaggio da situazioni di irregolarità a uno status regolare.

Tra i dati positivi, la ratifica del Protocollo opzionale alla Convenzione sui diritti del fanciullo che stabilisce una procedura di presentazione di comunicazioni, adottato dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite il 19 dicembre 2011 in vigore, sul piano internazionale, dal 10 aprile 2014 e ratificato dall’Italia con legge 16 novembre 2015, n. 199, nonché di altri atti internazionali e l’adozione della legge n. 47/2017 anche se – osserva il Comitato – persistono ritardi nell’emanazione dei decreti attuativi funzionali ad assicurarne l’effettiva applicazione. Non mancano, altresì, preoccupazioni per alcuni ambiti per i quali il Comitato ha chiesto interventi immediati. Tra questi, l’eliminazione dal codice civile di tutte le eccezioni che permettono il matrimonio a minori di 18 anni. Non solo. Ad avviso del Comitato, l’Italia deve intervenire immediatamente per garantire una rapida assegnazione di risorse necessarie a impedire che i minori si trovino in una situazione di povertà e subiscano i continui effetti negativi delle misure di austerity e per assicurare l’applicazione concreta del principio di non discriminazione. E questo anche tra le diverse regioni italiane. Da garantire, inoltre, l’educazione e la tutela di minori richiedenti asilo o rifugiati, nonché in generale misure di supporto per i minori migranti.

Riconosciuti gli sforzi dell’Italia nell’integrare il principio dell’interesse superiore del minore nella legislazione interna, il Comitato ha richiesto, però, interventi per assicurare la sua effettività in ogni ambito e su tutto il territorio. Tra gli interventi da predisporre, anche misure in materia di cittadinanza al fine di impedire situazioni di apolidia di minori e la ratifica della Convenzione europea sulla cittadinanza del 1997. Ancora una volta, poi, il Comitato chiede all’Italia l’adozione di una legge che vieti esplicitamente il ricorso a forme di punizione corporale, anche se considerate lievi.

Per il Comitato, inoltre, è necessaria l’istituzione di una commissione di inchiesta che esamini tutti i casi di abusi sessuali commessi da preti nei confronti di minori. 

Prossimo appuntamento nel 2023 quando l’Italia dovrà sottoporre il settimo rapporto periodico.

 

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