Recepita in Italia la V direttiva antiriclaggio – Eu directive anti-money laundering transposed into italian national law

Entra in vigore, il 10 novembre 2019, il decreto legislativo n. 125 del 4 ottobre 2019 sulle “Modifiche ed integrazioni ai decreti legislativi 25 maggio 2017, n. 90 e n. 92, recanti attuazione della direttiva (UE) 2015/849, nonché attuazione della direttiva (UE) 2018/843 che modifica la direttiva (UE) 2015/849 relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario ai fini di riciclaggio e finanziamento del terrorismo e che modifica le direttive 2009/138/CE e 2013/36/UE” (decreto legislativo). Il testo è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 252 del 26 ottobre 2019 (con correzioni contenute nella Gazzetta ufficiale n. 253 del 28 ottobre e n. 254 del 29 ottobre). L’Italia così arriva in tempo alla scadenza per il recepimento fissata al 10 gennaio 2020 su un testo che, tra le principali novità, contiene la nozione Ue di “valute virtuali” definite come “una rappresentazione di valore digitale che non è emessa o garantita da una banca centrale o da un ente pubblico, non è necessariamente legata a una valuta legalmente istituita, non possiede lo status giuridico di valuta o moneta, ma è accettata da persone fisiche e giuridiche come mezzo di scambio e può essere trasferita, memorizzata e scambiata elettronicamente” (articolo 1). Il decreto legislativo, proprio in considerazione della necessità di rafforzare i controlli e la cooperazione tra le unità nazionali di informazione finanziaria, che avranno accesso alle informazioni presenti nei registri centralizzati dei conti bancari e dei conti di pagamento, rafforza il ruolo della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo che potranno avvalersi del Nucleo speciale di polizia valutaria della Guardia di Finanza. Inoltre, proprio tenendo conto che la direttiva è stata adottata anche per fronteggiare il terrorismo internazionale, è assicurato, per contrastare l’anonimato, un maggiore accesso alle informazioni sui titolari effettivi e una maggiore trasparenza delle operazioni finanziarie, delle società e degli altri soggetti giuridici, nonché dei trust e degli istituti giuridici aventi assetto o funzioni affini a quelli del trust. Centrale il potenziamento del controllo sulle operazioni che coinvolgono Paesi terzi a rischio, sulle valute virtuali e sulle carte prepagate, con il limite per l’identificazione dei detentori che scende da 250 a 150 euro.

Con il decreto legislativo, inoltre, l’Italia interviene a colmare le lacune segnalate dalla Commissione europea con la lettera di messa in mora del 7 marzo 2019 relativa al non corretto recepimento della direttiva 2015/849, attuata con il decreto legislativo n. 90 del 25 maggio 2017.

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