Punizioni corporali su minori: un reclamo contro l’Italia

L’Association for the protection of all children (Approach) con sede a Londra ha presentato il 4 febbraio 2013 un reclamo contro l’Italia (CC94CaseDoc1_en) accusata di aver violato l’articolo 17 della Carta sociale europea del 1961 modificata nel 1996 (ratificata dall’Italia con legge 9 febbraio 1999 n. 30). Il reclamo, prima di tutto, deve superare il filtro di ricevibilità. In seguito spetterà al Comitato europeo dei diritti sociali verificare se l’assenza di un espresso divieto di punizioni corporali su minori in ogni luogo (casa, scuola etc) nella legislazione italiana costituisce una violazione della Carta, con particolare riferimento all’articolo 17 che assicura il diritto di madri e bambini ad avere una protezione economica e sociale. E’ vero che la Corte di cassazione, con una sentenza del 1996,  ha stabilito il divieto di punizioni corporali ma, secondo l’ONG ricorrente, è necessaria un’espressa previsione legislativa.

Si veda il post del 13 novembre 2011 http://www.marinacastellaneta.it/blog/litalia-indietro-sulla-protezione-dei-minori-lo-dice-il-comitato-onu-sui-diritti-del-fanciullo.html

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