Pubblicato un rapporto di Eurojust sul recupero dei beni – Eurojust Report on Asset Recovery

Una guida pratica per procuratori e inquirenti degli Stati membri dell’Unione europea utile ad approfondire le modalità applicative degli strumenti utilizzati nello spazio Ue per recuperare i beni detenuti dalla criminalità. In questa direzione Eurojust, l’organismo europeo con sede all’Aja (Paesi Bassi), impegnato nella cooperazione penale, ha pubblicato oggi un rapporto sulle prassi seguite in materia di recupero dei beni, con il quale è analizzata la questione del congelamento dei beni, della confisca, degli strumenti di cooperazione esistenti e le questioni relative alla restituzione dei beni alle vittime, con un approfondimento delle best practices seguite dagli Stati (2019-02-12_EJ-Casework). Una guida utile in un contesto in cui la criminalità transnazionale è sempre più diffusa e ramificata in numerosi Stati, con la conseguenza che può essere fronteggiata solo con la cooperazione tra le autorità statali, agevolata grazie proprio ad Eurojust. L’analisi copre il periodo dal 1° gennaio 2014 al 31 marzo 2018.

Il volume comprende anche una ricostruzione della normativa esistente, con un approfondimento, tra gli altri atti, della decisione quadro 2007/845/Gai del 6 dicembre 2007 concernente la cooperazione tra gli uffici degli Stati membri per il recupero dei beni nel settore del reperimento e dell’identificazione dei proventi di reato o altri beni connessi e della direttiva 2014/42/UE relativa al congelamento e alla confisca dei beni strumentali e dei proventi di reato nell’Unione europea.

 

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