Il Dipartimento di Stato americano ha diffuso, l’11 marzo 2020, il 44esimo rapporto annuale sulla situazione dei diritti umani nel mondo con riferimento al 2019. Alla rassegna, quest’anno è stato aggiunto un allegato che fa il punto sulla situazione dei diritti dei lavoratori in quei Paesi che godono di un sistema generalizzato di preferenze, tra i quali vi è il divieto di lavoro forzato e di lavoro minorile.
Per quanto riguarda l’Italia, tra gli aspetti negativi, sono segnalati casi di sovraffollamento carcerario e l’eccessiva durata dei processi (Italia). Non convince la normativa in materia di diffamazione, considerando che la legislazione italiana prevede misure detentive fino a 3 anni e preoccupano le azioni di diffamazione di uomini di Governo e politici contro giornalisti, senza dimenticare la condanna all’Italia arrivata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per il caso Sallusti. Ampio spazio al tema dell’immigrazione e del trattamento di migranti e richiedenti asilo, nonché allo sfruttamento dei lavoratori in nero. Allarme per i numerosi casi di femminicidio, con 39 donne uccise tra gennaio e giugno dal proprio partner. Nel rapporto sono analizzati i casi di antisemitismo, con particolare riguardo al caso di Liliana Segre.
Ancora una volta, nel rapporto sull’Egitto, il Dipartimento di Stato ha ricordato la tortura e l’assassinio di Giulio Regeni. Nel documento si evidenzia che malgrado la formale esistenza di norme che vietano la tortura, sono centinaia i casi denunciati da organizzazioni a tutela dei diritti umani (Egitto).
Aggiungi un commento