Pubblicato il rapporto annuale sull’esecuzione delle sentenze CEDU

Il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ha divulgato, il 1° aprile, il rapporto annuale sullo stato dell’esecuzione delle sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo da parte degli Stati (Annual Report 2019), che costituisce una fase essenziale per garantire l’effettiva attuazione ai diritti convenzionali. Migliora, grazie alle riforme adottate nel corso degli anni a partire dal Processo di Interlaken, il tasso di chiusura dei casi, con una diminuzione di quelli pendenti che, però, è ancora troppo alto. Al 31 dicembre 2019 – scrive il Comitato – risultavano pendenti ancora 5.231 casi, con 1.245 leading cases – che mostrano l’esistenza di problemi strutturali o sistemici sul piano nazionale – in diminuzione rispetto ai 1.555 del 2015. Il Comitato ha, però, segnalato un miglioramento tenendo conto che i casi pendenti da oltre 5 anni erano 720 nel 2016 a fronte dei 635 del 2019. Migliora il livello dell’arretrato perché nel 2019 sono stati chiusi 2.287 leading cases a fronte dei nuovi casi (2.120), con un tasso di chiusura del 108%, rispetto al 41% relativo al 2000-2010. 

Vediamo la situazione italiana. Nel 2019 sono stati 39 i casi iscritti nell’agenda del Comitato (48 nel 2018), con 10 leading cases e 29 casi seriali (primato alla Russia con 240 casi). In totale, l’Italia deve dare esecuzione a 198 sentenze (245 nel 2018). Diminuisce, però, il livello di chiusura dei casi: da 192 nel 2018 a 86 nel 2019. Inoltre, l’Italia è tra gli Stati con il maggior numero di casi sottoposti a supervisione rafforzata: in testa la Russia (19%), segue l’Ucraina (17%), la Turchia (11%), la Romania (8%) e l’Italia (6%) a pari merito con la Bulgaria. Ancora alta, poi, l’incidenza delle condanne inflitte all’Italia sul piano degli indennizzi da versare. Nel 2019, l’ammontare dovuto dall’Italia è stato pari a 16.964.113 euro (un raddoppio rispetto al 2018, con 9.792.285 euro): un secondo posto nella classifica degli Stati, preceduta solo dalla Russia  (28.547.005 euro). Aumentano, poi, i ritardi nel pagamento: in 21 casi (17 nel 2018) l’Italia ha rispettato i termini, ma in ben 42 no (28 nell’anno precedente).

Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/pubblicato-il-rapporto-annuale-sullesecuzione-delle-sentenze-cedu-just-out-the-report-on-the-execution-of-echr-judgments.html

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