Pubblicato il rapporto annuale sull’attuazione della Bussola strategica per la sicurezza e la difesa

Per verificare il livello di avanzamento dello Strategic Compass for Security and Defence, l’Alto Rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, a marzo 2024, ha presentato il rapporto annuale sui progressi e i risultati conseguiti nel contesto di tale atto (Strategic compass). La Bussola strategica è stata adottata a marzo 2022, all’indomani dell’aggressione russa all’Ucraina e, proprio a causa di eventi come la guerra in corso in Ucraina, l’attacco terroristico di Hamas in Israele e la risposta sproporzionata di Tel Aviv, ha ricevuto un’immediata attuazione che ha portato a sviluppare gli strumenti di gestione delle crisi previste nell’atto e le risposte sia civili, sia militari. La Bussola strategica prevede la costituzione di partenariati contro le minacce comuni, l’azione rapida in momenti di crisi, gli investimenti in capacità tecnologiche, la sicurezza dalle minacce e la protezione dei cittadini.

Nel contesto internazionale sono molti gli scenari di crisi come il Sahel che conducono a ritenere che l’Unione europea debba dotarsi di strutture per affrontare le crisi in modo permanente. In questo contesto – si legge nel rapporto annuale – s’inserisce la missione Aspides che è funzionale a fronteggiare la crescente minaccia alla sicurezza marittima nel Mar Rosso e nella regione del Golfo. Nel 2023, inoltre, l’Unione ha avviato missioni in Armenia e nella Repubblica di Moldova per “rafforzare la loro resilienza alle minacce ibride”, nonché attività di training come quella in Mozambico.

L’attività di dispiegamento rapido dell’Unione europea dovrà essere perfezionata entro il 2025: nel 2023, intanto, è stata realizzata la prima esercitazione in Spagna, per migliorare la cooperazione militare sul campo tra gli Stati membri ed è stata migliorata la capacità di approvvigionamento congiunto per soddisfare le esigenze a breve termine in Ucraina. Nel rapporto è anche evidenziato che lo European Peace Facility (EPF) ossia il Fondo europeo per la pace sta lavorando per contribuire alla prevenzione dei conflitti e per fornire sostegno alla sicurezza e alla difesa nel rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario.

L’Unione europea punta anche a rendere le missioni civili più efficaci e flessibili con l’accordo adottato a maggio 2023 che ha portato alla costituzione dello European Centre of Excellence for Civilian Crisis Management (CSDP), in grado di dispiegare 200 esperti civili in 30 giorni. Rilevante l’attività di mediazione (ad esempio nel dialogo Belgrado-Pristina), nonché quella di intelligence.

 La diffusione di minacce ibride è stata contrastata con lo EU Hybrid Toolbox e con il Protocollo operativo dell’Ue. L’Unione sta anche procedendo a istituire squadre di pronto intervento ibrido dell’UE per fornire assistenza a breve termine agli Stati membri.

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