Pubblicato il rapporto annuale della Corte penale internazionale

La Corte penale internazionale, tra il 1° agosto 2023 e il 31 luglio 2024, ha contribuito alla lotta globale contro l’impunità, anche grazie a nuovi strumenti che hanno permesso un miglioramento nello svolgimento delle indagini e dei processi, rendendo più efficace il supporto alle vittime. È quanto risulta dalla relazione annuale sull’attività della Corte penale internazionale presentata all’Assemblea generale il 19 agosto 2024 (A/79/198, Rapporto ICC) con riferimento alle attività nel 2023/2024. Per quanto riguarda le vittime, è sottolineato che  è stata raggiunta una tappa storica perché il Trust Fund per le vittime ha completato l’attuazione dei risarcimenti nel caso Katanga e perché nel 2023 ben 24.000 persone si sono avvalse di diverse forme di assistenza. Tra gli sviluppi nello svolgimento dei processi, la Trial Chamber ha continuato il procedimento ad Al-Rahman per la situazione in Darfur e nei confronti di Khani, ancora latitante, per la Repubblica Centroafricana. La Trial Chamber, inoltre, ha emesso un’ordinanza per la riparazione alle vittime (52.429.000 euro) nel caso Ongwen, già condannato per crimini contro l’umanità e per crimini di guerra commessi nel Nord dell’Uganda tra il 2002 e il 2005. La questione è passata alla Cancelleria che dovrà occuparsi di identificare le vittime che hanno diritto al risarcimento. Nel caso dell’Ucraina sono stati emessi nuovi mandati di arresto nei confronti dell’ex Ministro della difesa della Federazione Russa Shoigu, del generale Gerasimov, ex Capo di Stato maggiore delle Forze armate russe e di altri militari.

La Procura deve fare fronte a un aumento delle indagini anche in ragione di nuovi conflitti, incluso quello in Palestina. Ancora troppi i mandati di arresto non eseguiti, in taluni casi a causa della mancata cooperazione degli Stati (si veda il caso Putin). Sono 20 i mandati di arresto resi pubblici che devono ancora essere eseguiti.

Durante il periodo analizzato nel rapporto annuale, sono state emesse 532 decisioni scritte e si sono tenute 158 udienze, con 16.000 vittime partecipanti ai procedimenti. Numerose anche le attività confidenziali che si  sono svolte dinanzi alle Pre-Trial Chambers.

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