Aumentano in tutta Europa i reati legati all’odio antisemita e razziale. Lo scrive nel rapporto annuale, diffuso il 27 febbraio, la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) del Consiglio d’Europa (AR 2019_ECRI20-08_ENG). La svolta ultranazionalista, constatata anche nelle ultime elezioni al Parlamento europeo, ha fatto aumentare la xenofobia, l’incitamento all’odio in rete, l’antisemitismo e l’islamofobia che “si moltiplicano a un ritmo allarmante”. Il rapporto, che copre l’arco temporale dal 1° gennaio al 31 dicembre 2019, sottolinea i gravi pericoli derivanti dalla diffusione seriale dei messaggi d’odio che minano la democrazia al pari delle fake news che devono essere contrastate perché rischiano di far aumentare razzismo e discriminazione. Ad esempio – si legge nel rapporto – non ci sono prove di alcun genere che l’arrivo e l’integrazione dei migranti nel mercato del lavoro possa condurre a una riduzione dei diritti sociali. Allarme anche per il razzismo nello sport.
Tra le fonti di preoccupazione, la possibilità che l’impiego su larga scala dell’intelligenza artificiale possa condurre a forme di discriminazione. In realtà, osserva la Commissione, fino ad oggi non ci sono casi di discriminazione deliberata dovuti all’impiego dell’intelligenza artificiale, mentre non mancano esempi di indirette manifestazioni discriminatorie non intenzionali, dovute anche alla mancanza di meccanismi che consentano di individuare e di prevenire la discriminazione, perché perché la diffusione di algoritmi impedisce, in molte occasioni, di valutare il contesto culturale o l’interesse pubblico, facilitando, seppure involontariamente, forme di discriminazione.
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