Diminuisce, seppure di poco, la popolazione carceraria. Lo scrive il Consiglio d’Europa nel documento sulle statistiche penali annuali (SPACE) relativo al 2020. Una tendenza che conferma un lento decremento dal 2013 in poi. Il testo, curato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Losanna, guidati da Marcelo F. Aebi e Mélanie M. Tiago, è stato pubblicato l’8 aprile 2021 (SPACE I-2020). Il tasso di detenzione, che è calcolato tenendo conto della durata delle pene e delle misure imposte, è diminuito anche per il minor numero di reati tradizionali che non è stato compensato da reati commessi nel cyberspazio: tuttavia, non è da escludere che vi siano maggiori difficoltà di accertamento e di individuazione dei reati informatici.
I Paesi con il più alto tasso di incarcerazione sono stati la Turchia (357 detenuti su 100mila abitanti), la Russia (356), la Georgia (264), la Lituania (220), l’Azerbaijan (209), la Repubblica Ceca (197), la Polonia (175), la Slovacchia (193) e l’Estonia (184). Molti i detenuti per reati di droga, per furto, omicidio e altri reati violenti come stupro e crimini sessuali. Il documento contiene numerose statistiche riguardanti le diverse situazioni nazionali. L’età media dei detenuti è di 36 anni.
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