Pubblicare le fotografie del matrimonio di due personaggi dello spettacolo non è una violazione della privacy

Nel raggiungimento del difficile equilibrio tra libertà di stampa e tutela della privacy, la Corte europea dei diritti dell’uomo, con sentenza depositata oggi in un caso riguardante la Norvegia (Lillo-Stenberg e Saether contro Norvegia, CASE OF LILLOSTENBERG AND STHER v-1. NORWAY), rafforza il diritto di pubblicare notizie che riguardano persone pubbliche, inclusi personaggi del mondo dello spettacolo. Alla Corte europea si era rivolto un musicista che rivendicava la violazione del diritto alla vita privata perché le fotografie del suo matrimonio con un’attrice erano state pubblicate su un settimanale. Il ricorrente aveva adito i giudici nazionali sostenendo che era stato violato il diritto alla privacy. I giudici norvegesi, in primo e secondo grado, gli avevano dato ragione condannando editore, giornalista e fotografo al risarcimento del danno. La Corte suprema aveva ribaltato il giudizio. Di qui la decisione di rivolgersi alla Corte europea che, però, ha dato torto al ricorrente condividendo le posizioni della Corte suprema norvegese. Strasburgo ha chiarito che i giudici nazionali, nel verificare l’eventuale violazione del diritto al rispetto della vita privata e familiare (articolo 8 della Convenzione) in rapporto alla libertà di espressione devono valutare l’interesse pubblico della notizia e il contributo da essa fornito, la notorietà delle persone interessate, il metodo utilizzato per ottenere informazioni e le circostanze nella quali le fotografie sono scattatte, il contenuto, la forma e le conseguenze della pubblicazione. Partendo dal presupposto – precisa Strasburgo – che la collettività ha un interesse non solo a ricevere informazioni su questioni politiche o reati, ma anche su questioni relative al mondo dello sport e dello spettacolo. La Corte ritiene che la pubblicazione di fotografie sul matrimonio di personaggi noti ha in sé un elemento di interesse generale. A ciò si aggiunga che malgrado il fotografo e il giornalista non avessero avuto alcun consenso per gli scatti, le fotografie erano state acquisite senza gravi intrusioni nella vita delle persone, seppure scattate a distanza con teleobiettivi. I due sposi, inoltre, avevano organizzato il matrimonio in modo non usuale, in un’isola aperta al pubblico e l’articolo non conteneva nulla di negativo rispetto alla coppia. Via libera, quindi, alla pubblicazione e alla prevalenza del diritto alla libertà di espressione sulla privacy.

Si veda il post http://www.marinacastellaneta.it/blog/tra-privacy-e-liberta-di-stampa-strasburgo-sceglie-la-tutela-dei-giornalisti.html

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