Il dialogo tra Corte europea dei diritti dell’uomo e giudici nazionali deve essere rafforzato e costantemente alimentato. In questa direzione, il Primo presidente della Corte di Cassazione, Giorgio Santacroce, e il Presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo, Guido Raimondi, hanno stipulato un Protocollo d’intesa tra i due organi giurisdizionali proprio con l’obiettivo di diffondere e favorire lo scambio di conoscenza della giurisprudenza anche ai fini di una migliore e costante attuazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (attuazione_del_protocollo_d’intesa). Grazie al Protocollo saranno intensificati i momenti di confronto per consentire una più agevole “inclusione della giurisprudenza della Corte dei diritti umani nell’ordinamento nazionale, offrendo altresì l’opportunità di un interscambio sui conflitti già in atto o potenziali”.
Un passo necessario, che mette la Cassazione italiana in prima linea nell’attuazione di un progetto sperimentale avviato dalla Francia e che porterà anche alla realizzazione di una serie di incontri formativi. Tra l’altro, si legge nel Protocollo, al quale è annessa una nota circolare del Segretario generale della Corte di Cassazione Franco Ippolito, in questo modo sarà possibile procedere a un’attuazione efficace del meccanismo di parere preventivo che andrà a regime con l’entrata in vigore del Protocollo n. 16, ad oggi a quota 6 ratifiche (ne sono necessarie 10). Come punto di contatto nazionale per l’attuazione del Protocollo è stato designato il Consigliere di Cassazione Roberto Giovanni Conti.
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