Il Segretario generale delle Nazioni Unite ha presentato all’Assemblea generale, ad agosto 2022, un rapporto sullo stato di applicazione dei Protocolli alla Convenzione di Ginevra sulla protezione delle vittime nei conflitti armati (DIU). Il rapporto, che incentra l’attenzione sugli sviluppi a livello statale e sulle iniziative di disseminazione del diritto internazionale umanitario, si basa sulle informazioni ricevute da alcuni Stati come, tra gli altri, Argentina, Svezia, Canada, Brasile, Austria, Belgio, Italia, Regno Unito e Arabia Saudita. Il modello di monitoraggio è stato fissato nella risoluzione 75/138 del 15 dicembre 2020.
Gli sviluppi più interessanti appaiono quelli della Svezia, grazie alla circostanza che alcune procure hanno avviato indagini sui crimini commessi durante l’aggressione della Russia all’Ucraina, attivando anche una collaborazione con Eurojust e con la Corte penale internazionale. Inoltre, il 1° gennaio 2022 sono entrate in vigore alcune modifiche legislative che criminalizzano il crimine di aggressione nel diritto penale svedese, in linea con i criteri stabiliti nello Statuto della Corte penale internazionale.
L’Italia ha evidenziato l’impegno sulla tutela dei diritti dei bambini nei conflitti armati anche supportando l’Universities Network for Children in Armed Conflict, la prima rete universitaria dedicata a questo tema, che riunisce 40 università di tutto il mondo. Il Governo ha segnalato, altresì, l’adozione del piano nazionale 2020-2024 con un focus speciale sulla tutela delle bambine in situazione di conflitto armato e post-conflitto.
Il documento contiene anche alcune segnalazioni sullo stato di attuazione dei Protocolli alle Convenzioni di Ginevra negli Stati che hanno partecipato a questa fase di monitoraggio.
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