Come applicare correttamente la Convenzione dell’Aja del 13 gennaio 2000 sulla protezione internazionale degli adulti e come spingere gli Stati a ratificarla? Per rispondere a tali questioni, nel corso della prima riunione della Commissione speciale sull’applicazione pratica della Convenzione, tenutasi presso la Conferenza dell’Aja di diritto internazionale privato, dal 9 all’11 novembre 2022, sono state presentate, nel documento finale del meeting, 70 raccomandazioni che coprono ogni settore della Convenzione che si propone di promuovere, attraverso le norme di diritto internazionale privato, “la dignità, l’autonomia e la protezione degli adulti in situazioni transfrontaliere che, a causa di un’alterazione o di una insufficienza delle facoltà personali, non sono in grado di provvedere ai propri interessi” (raccomandazione adulti). Un testo di grande rilievo, già ratificato da Paesi come Germania, Francia, Austria, Belgio Cipro, Estonia, Finlandia, Grecia, Lettonia, Monaco, Portogallo, Repubblica Ceca, Regno Unito e Svizzera. L’Italia, malgrado il crescente invecchiamento della popolazione, con conseguente incremento del numero degli adulti vulnerabili, ancora in fase di riflessione, dopo la firma apposta nel 2008 e l’Unione europea che entro il 2023 dovrebbe presentare una proposta legislativa sul tema della protezione degli adulti vulnerabili, ispirata alla Convenzione.
Per applicare correttamente la Convenzione – chiarisce la Commissione – è indispensabile che alcune nozioni come quella di residenza abituale siano interpretate autonomamente, alla luce degli obiettivi della Convenzione, senza riferimenti al diritto interno. Tra i punti trattati, il ruolo dell’autonomia delle parti nella scelta del foro competente e i compiti delle autorità nazionali competenti, che sono semplificati nel dialogo transfrontaliero attraverso l’utilizzo dei formulari predisposti dalla Conferenza dell’Aja. Una parte delle raccomandazioni è dedicata alle questioni relative al riconoscimento e all’esecuzione, incluse le procedure rapide per le dichiarazioni sull’exequatur e sulle trascrizioni. Spazio al ruolo della Autorità centrali e all’utilizzo del certificato di cui all’articolo 38 della Convenzione che attesta le qualità e i poteri attribuiti alla persona incaricata della protezione di un adulto (Hague certificato).
Il documento finale si è basato sulle risposte allegate a un questionario inviato nel 2020 (Protezione adulti – risposte) e sul documento relativo alla legge applicabile con particolare attenzione alla modifica e all’estinzione dei poteri di rappresentanza (protezione adulti).
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