Un rapporto che doveva mettere d’accordo tutti e che invece riacutizza lo scontro tra Israele e Turchia. Il 2 settembre è stato presentato al Segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon la relazione del panel di esperti indipendenti nominati dal Consiglio per i diritti umani sugli incidenti relativi alla nave Mavi Marmara e alla Freedom flottiglia di aiuti umanitari diretta verso Gaza, avvenuti il 31 maggio 2010 ( http://www.un.org/News/dh/infocus/middle_east/Gaza_Flotilla_Panel_Report.pdf). La flottiglia, in missione umanitaria, secondo gli attivisti – per fornire armi secondo Israele – aveva cercato di infrangere il blocco navale imposto dal Governo israeliano per ragioni di sicurezza. In acque internazionali, Israele aveva agito con l’uso della forza provocando la morte di 9 cittadini turchi. Nel rapporto si afferma che l’azione di Tel Aviv è stata corretta dal punto di vita giuridico, proprio per le esigenze di sicurezza nazionale invocate da Israele, ma che l’uso della forza è stato “eccessivo e irragionevole”. Al tempo stesso, però, la flottiglia ha agito in modo imprudente. Un colpo al cerchio e uno alla botte, con l’ago della bilancia che pende però a favore di Israele e che ha inasprito gli animi a Istanbul: il Governo turco pretende, infatti, una riparazione ed è pronto ad agire dinanzi alla Corte internazionale di giustizia.
si veda il post del 25 luglio 2010.
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