Un ulteriore tassello nel mosaico dei rapporti tra diritto interno e Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Lo ha fissato la Corte di Cassazione, terza sezione civile, con sentenza n. 19985/2011 depositata il 30 settembre (12753835) con la quale la Suprema Corte ha chiarito che le sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo, che hanno il valore di giudicato formale, hanno un’efficacia immediata e diretta. Di conseguenza, il giudice nazionale deve assicurarne il pieno rispetto anche nei procedimenti in corso. Il giudice interno, infatti, non può ignorare o svuotare di contenuto il decisum definitivo della CEDU tanto più se si considera che le norme della Convenzione concorrono a formare il sistema dei diritti umani fondamentali insieme a quelli costituzionali.
Si ringrazia Guida al diritto per la sentenza che sarà pubblicata nel prossimo numero della Rivista con un commento.
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