Il femminicidio divampa in tutta Europa. Un terzo delle donne nell’Unione europea – scrive il Parlamento Ue – ha subito violenza fisica e/o sessuale, circa 50 donne perdono la vita a causa della violenza domestica ogni settimana e il 75% delle donne in ambito professionale ha subito molestie sessuali. Per fronteggiare il costante aumento di questi crimini, gli eurodeputati hanno chiesto alla Commissione europea di presentare una proposta legislativa rivolta in modo specifico e diretto alla criminalizzazione di ogni violenza di genere, online e offline. In particolare, questo reato dovrebbe essere considerato un crimine particolarmente grave con una dimensione transnazionale in modo da combatterlo su una base comune come il traffico di esseri umani, di droga e di armi, il crimine informatico e il terrorismo. Per raggiungere quest’obiettivo, il Parlamento ha adottato il 16 settembre la risoluzione sul riconoscimento della violenza di genere come nuova fattispecie di reato fra i reati di cui all’articolo 83, paragrafo 1 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (P9_TA(2021)0388, violenza di genere).
Nel nuovo testo dovrebbero essere individuate misure di prevenzione, anche attraverso programmi di istruzione sensibili alla dimensione di genere e reattivi agli aspetti intersettoriali; servizi di sostegno, protezione e misure di risarcimento per le vittime; misure per combattere tutte le forme di violenza di genere, comprese la violenza contro le persone LGBTIQ; standard minimi di applicazione della legge; disposizioni per garantire che gli episodi di violenza di genere siano presi in considerazione nel determinare la custodia dei bambini e i diritti di visita. Essenziale, inoltre, la cooperazione tra gli Stati membri e lo scambio di migliori prassi, informazioni e competenze.
Le azioni messe in campo dagli Stati, malgrado l’adesione alla Convenzione di Istanbul, non sono particolarmente efficaci e mancano spesso di effettività con la conseguenza che le vittime di violenza di genere hanno poca fiducia verso le autorità inquirenti e il sistema giudiziario, con un’inevitabile diminuzione del numero di denunce. Questo anche a causa dei troppi casi di vittimizzazione secondaria dovuta anche a interrogatori ripetuti in merito agli stessi fatti e all’utilizzo di un linguaggio inappropriato. Così, il Parlamento europeo chiede di affrontare tutti i casi di violenza di genere, inclusa la cyberviolenza e lo stalking online, attraverso un atto Ue che la Commissione dovrebbe proporre al più presto.
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