Patrocinio a spese dello Stato da ampliare a ogni procedimento giurisdizionale

A Ginevra, nel corso della 23esima sessione del Consiglio per i diritti umani (27 maggio-14 giugno), si discute del diritto all’assistenza giudiziaria a spese dello Stato. Con un obiettivo, malgrado la crisi e i tagli nel budget nazionale. Spingere gli Stati a garantire questo diritto essenziale per assicurare quello di accesso alla giustizia e alla base della rule of law anche a procedimenti diversi da quelli penali. In questa direzione si è espresso il Relatore speciale sull’indipendenza di giudici e avvocati Gabriela Knaul che ha presentato il rapporto nella sessione di fine maggio (A/HRC/23/43, G1311935). Il diritto al patrocinio a spese dello Stato è funzionale ad eliminare ostacoli e barriere che limitano l’accesso alla giustizia e, di conseguenza, tenendo conto del rilievo della giustiziabilità dei diritti in procedimenti civili e amministrativi, deve essere garantito a ogni persona che entri in contatto con l’applicazione della legge. I principi e le linee guida sull’accesso al gratuito patrocinio nei sistemi penali affermati dalle Nazioni Unite grazie alla risoluzione dell’Assemblea generale del 28 marzo 2013 (67/187, N1248982) devono, quindi, essere estesi anche in altri campi. In questo senso, nel rapporto si raccomanda agli Stati la predisposizione di budget sufficienti tanto più che tale diritto oltre ad essere un diritto in sé è anche funzionale alla realizzazione di ogni altro diritto.

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