Il Consiglio Ue ha autorizzato, il 10 marzo, con la decisione 2011/167, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Ue del 22 marzo 2011 (GUUE L76, p. 53 ss., brevetti), la cooperazione rafforzata in vista di istituire una tutela brevettuale unitaria. L’obiettivo è favorire una protezione uniforme nel territorio degli Stati partecipanti con la possibilità di inviare una domanda di brevetto all’Ufficio europeo dei brevetti a cui spetterà il rilascio. Il cammino, quindi, non si è fermato, malgrado il parere della Corte di giustizia dell’Unione europea n. 1/09 dell’8 marzo 2011 (si veda il post dell’8 marzo) – che però non riguardava direttamente la cooperazione rafforzata – la quale aveva ritenuto che il progetto di accordo internazionale tra Stati membri, Unione europea e Stati terzi aderenti alla Convenzione di Monaco sul brevetto europeo, che prevede l’istituzione di un tribunale dei brevetti europeo, fosse in contrasto con il Trattato di Lisbona sul funzionamento dell’Unione eruopea.
La decisione, che è una sonora sconfitta per l’Italia e per la Spagna che si erano opposti al brevetto europeo per il sistema del trilinguismo basato sull’utilizzo esclusivo di inglese, francese e tedesco, considerato dannoso per le imprese nazionali, riguarda Austria, Belgio, Bulgaria, Repubblica ceca, Danimarca, Finlandia, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Francia, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia, Svezia, Regno Unito e Ungheria.
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