Troppo tempo e troppi soldi per ottenere il riconoscimento di un documento pubblico nello spazio Ue. Per ovviare a un sistema che rischia, in molti casi, di compromettere la libera circolazione delle persone fisiche e giuridiche, la commissione per gli affari giuridici del Parlamento europeo ha approvato un accordo con il Consiglio che punta a semplificare le procedure (qui il testo della proposta di regolamento proposta). Con il nuovo strumento per avvalersi di un documento pubblico rilasciato in uno Stato membro in un altro Paese Ue non dovrà più essere richiesta l’autenticazione (apostilla) per i documenti inclusi nel regolamento come i documenti legali di stato (matrimonio, unioni civili, certificati di nascita e di morte), i certificati di residenza e domicilio, lo stato dei diritti elettorali e l’assenza di precedenti penali. Restano però fuori settori cruciali come quello del commercio e dell’istruzione. Il sistema è basato sull’utilizzo di moduli multilingue. In ogni caso, il riconoscimento del documento non darà luogo a diritti non previsti nello Stato membro nel quale si chiede il riconoscimento. Si tratta – ha dichiarato il relatore Mady Delvaux – del primo passo verso la predisposizione di documenti pubblici comuni all’interno dell’UE.
Per la documentazione completa si veda il sito http://www.europarl.europa.eu/oeil/popups/ficheprocedure.do?reference=2013/0119(COD)&l=en.
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