L’Organizzazione mondiale per il commercio è riuscita a fare convergere gli Stati sul testo di un accordo sui servizi, il settore più dinamico e in più forte crescita nell’economia globale, che ha avuto il sì dell’Unione europea, degli Stati Uniti, del Giappone e della Cina. Obiettivo: tagliare la burocrazia a vantaggio delle piccole e medie imprese che non hanno strutture e risorse per confrontarsi con procedure troppo complesse e accelerare la modernizzazione del sistema che dovrebbe favorire lo sviluppo del commercio mondiale e una più incisiva liberalizzazione. Malgrado la conferenza ministeriale in programma a novembre 2021 sia saltata e sia stata rinviata a marzo 2022, l’OMC è riuscita a concludere i negoziati sull’accordo negli scambi di servizi (WT/L/1129, WTO). Il testo, che ha avuto il consenso di 67 Stati, riguarda il 90% degli scambi globali di servizi, il settore in più forte crescita nel mondo e dovrebbe portare a una riduzione dei costi pari a 150 miliardi di dollari l’anno. Per la prima volta, è stata inserita una norma per assicurare il divieto di discriminazione tra uomini e donne nelle procedure di autorizzazione.
Qui una scheda sul contenuto Services e qui la posizione dell’OCDE oecd-wto-services-2021
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