Obiettivi di sviluppo sostenibile: per la prima volta – scrive l’ONU – un arretramento nell’attuazione

Con quali modalità sono stati applicati gli obiettivi di sviluppo sostenibile nel 2020? Che misure sono necessarie per garantire che tutti gli obiettivi siano realizzati e non si facciano passi indietro sulla tabella di marcia? Per fare il quadro della situazione e rispondere a queste domande, le Nazioni Unite hanno pubblicato, l’8 luglio 2021, il rapporto annuale sugli obiettivi di sviluppo sostenibile riferito alle attività del 2020 (SDGs Report 2021). L’attuazione dei 17 SDGs, adottati dall’Assemblea generale dell’Onu nel 2015, ha subito un generale rallentamento anche a causa della pandemia ed è difficile che venga mantenuta la tabella di marcia stabilita nell’Agenda 2030. Per la prima volta da 20 anni la povertà estrema è aumentata in tutto il mondo, con gravi rischi per le generazioni future. Si fanno vedere, poi, gli effetti dei cambiamenti climatici e i ritardi nel miglioramento dei sistemi informatici che devono essere adeguati in tutto il mondo. La pandemia ha portato a un rallentamento nell’obiettivo n. 16 riguardante la pace e la costituzione di società eque anche perché è aumentato lo sfruttamento del lavoro minorile. Oltre al rapporto, è stato fornito anche un ranking sul livello di attuazione nei singoli Stati: la Finlandia ha fatto meglio di tutti, l’Italia è al 26esimo posto e ultima è la Repubblica Centroafricana (https://dashboards.sdgindex.org/profiles)

Dal canto suo, l’Unione europea, attraverso Eurostat, ha fornito i dati risultanti dal monitoraggio degli SDGs nel contesto Ue negli ultimi cinque anni (SDGs Europe).

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