Nuovi orizzonti, ma anche nuovi rischi: il metaverso richiede l’adozione di regole e anche interventi per colmare il divario digitale

Il metaverso è la nuova frontiera della tecnologia digitale, in grado di incidere sui tradizionali comportamenti umani e di apportare cambiamenti positivi in molti settori come l’educazione, l’arte, la salute, la comunicazione e la partecipazione democratica. Tuttavia, non mancano i rischi e comportamenti criminali in grado di sfruttare le nuove tecnologie per alimentare l’odio, manipolare l’opinione pubblica, alterare i processi democratici e facilitare i controlli dei regimi autoritari. Pertanto, l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, nella plenaria del 4 ottobre, ha adottato la risoluzione n. 2578 (ris. metaverso), accompagnata da un rapporto esplicativo del 5 settembre (Doc. n. 16031, rapporto), per provare a richiamare l’attenzione degli Stati sulla necessità di alcuni interventi, sia in relazione ai rischi, sia per fare in modo che siano superate le disparità di accesso al metaverso che, a causa dei costi, “può determinare nuove forme di discriminazione e aumentare il divario sociale”. L’Assemblea parlamentare boccia l’ipotesi della sola autoregolamentazione chiedendo un intervento delle autorità pubbliche per assicurare il rispetto dei diritti fondamentali, della democrazia e della rule of law. In particolare, gli Stati membri del Consiglio d’Europa devono adottare misure idonee a contrastare la violenza, la manipolazione e lo sfruttamento attraverso il metaverso, garantire la libertà di espressione, fronteggiando la disinformazione e i deepfake. Inoltre, deve essere assicurata la piena attuazione della Convenzione n. 108 sul trattamento dei dati personali e del suo Protocollo, rafforzando i livelli di sicurezza di coloro che raccolgono dati. Per l’Assemblea parlamentare, gli Stati devono garantire l’alfabetizzazione al metaverso delle autorità pubbliche, inclusi i deputati, la magistratura, le forze dell’ordine e i funzionari pubblici nei diversi settori, “per aumentare la comprensione professionale degli strumenti di realtà virtuale e aumentata”, incluse le possibilità che la nuova tecnologia offre. L’Assemblea parlamentare punta, inoltre, alla cooperazione internazionale tra Stati e settore privato, anche al fine di prevenire monopoli e pratiche anticoncorrenziali. Richiesta, altresì, la ratifica della Convenzione quadro sull’intelligenza artificiale e i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto (http://www.marinacastellaneta.it/blog/al-via-il-primo-trattato-globale-sullintelligenza-artificiale.html).

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