L’Ufficio delle Nazioni Unite per la lotta alla droga e al crimine (UNODC) ha diffuso una nuova pubblicazione per segnalare agli Stati alcuni accorgimenti per migliorare l’applicazione del capitolo III e IV della Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione del 31 ottobre 2003, in vigore sul piano internazionale dal 14 dicembre 2005 (nota come Convenzione di Merida, ratificata dall’Italia con legge n. 116/2009), di fatto sintetizzando, nel testo appena pubblicato, quanto emerso nella Conferenza degli Stati parti del dicembre del 2019 (Unodc 20-00843_Ebook).
Il volume dà conto delle criticità e dei punti di forza rilevati attraverso l’esame dei rapporti presentati dagli Stati nell’ambito del sistema di controllo sull’attuazione effettiva a livello statale, che permette il monitoraggio costante da parte della Conferenza e consente, in chiave positiva, di mettere in risalto le migliore pratiche messe in atto dalle autorità nazionali. Sono 169 gli esami svolti attraverso il sistema di monitoraggio.
Nel testo, è dedicato ampio spazio alla sezione della Convenzione rivolta alle misure penali (titolo III), che ha portato a un ampliamento del campo di applicazione perché sono inclusi gli atti che favoriscono la corruzione, nonché la corruzione nel settore privato, e alla parte IV rivolta alla cooperazione internazionale essenziale nella fase preventiva, di svolgimento delle indagini, di punizione dei colpevoli. La Convenzione predispone un sistema di cooperazione ad ampio raggio, anche nella fase del congelamento, sequestro e confisca dei proventi della corruzione.
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