Le regole Ue sull’insolvenza transfrontaliera risalgono al 2000, con il regolamento n. 1346 sulle procedure d’insolvenza, in vigore dal 31 maggio 2002. Dopo oltre dieci anni, la Commissione europea mette mano al regolamento e propone le modifiche per assicurare efficienza e rapidità alle procedure d’insolvenza transfrontaliere (1_EN_ACT_part1_v9). Primo obiettivo: il risanamento dell’impresa e la sua ristrutturazione anche per favorire il recupero dei crediti ed evitare la dispersione del patrimonio durante la liquidazione. Un cambiamento di prospettiva rispetto al precedente regolamento orientato alla liquidazione piuttosto che alla ristrutturazione. Sul fronte della competenza giurisdizionale, la proposta conferma il titolo di giurisdizione del centro degli interessi principale del debitore (COMI) ma, in ragione delle difficoltà applicative emerse, prova a fornire criteri idonei alla precisa individuazione. Introdotta anche la nozione di COMI per le persone fisiche. Nessun cambiamento, invece, sulla legge applicabile perché la Commissione ha confermato l’articolo 4 del regolamento n. 1346.
La proposta rafforza la cooperazione tra i giudici competenti soprattutto nei casi in cui siano coinvolti membri dello stesso gruppo e fissa obblighi di trasparenza per le decisioni di apertura delle procedure d’insolvenza, con la connessione dei registri anche attraverso il portale e-justice.
La proposta tiene conto dei risultati della consultazione pubblica del 30 marzo 2012.
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