Misure cautelari: sì al rientro in patria del fuciliere italiano

Il Tribunale arbitrale istituito per risolvere la controversia Italia contro India nel caso Enrica Lexie ha adottato, il 29 aprile, l’ordinanza sulle misure cautelari con la quale dà il via libera al rientro in Italia del fuciliere Salvatore Girone (n. 2015-28, ordinanza). Il Tribunale arbitrale ha riconosciuto la giurisdizione prima facie e ha sottolineato che la richiesta italiana, fondata sull’articolo 290, par. 1 della Convenzione sul diritto del mare, è differente rispetto a quella avanzata dinanzi al Tribunale internazionale sul diritto del mare che aveva portato l’organo giurisdizionale di Amburgo a respingere l’istanza italiana con particolare riguardo al rientro in Italia di Salvatore Girone. Per il Tribunale arbitrale, infatti, l’Italia, nella richiesta presentata all’Aja, non fonda la propria domanda sull’assenza di giurisdizione indiana, ma chiede un cambio di locazione fisica, anche per ragioni umanitarie, senza pregiudicare l’autorità della Corte suprema indiana. Di conseguenza, l’istanza italiana non è un tentativo di modificare la precedente misura. Il collegio arbitrale, stabilito che il requisito dell’urgenza per quanto non espressamente previsto dall’articolo 290, par. 1 della Convenzione sul diritto del mare, è inerente all’adozione di misure cautelari e che il rischio reale e imminente va verificato tenendo conto del pregiudizio che potrebbero avere i diritti in discussione dinanzi al tribunale, ha detto sì al rientro in Italia di Girone. Un obbligo di risultato che, però, va realizzato a seguito di una cooperazione tra India e Italia, nel pieno riconoscimento dell’autorità della Corte suprema indiana che, già in passato, è stata pronta a modificare lo status del militare concedendo alcuni permessi che hanno permesso a Girone il rientro in Italia per votare. Per il Tribunale, è evidente che la lontananza del militare dall’Italia incide negativamente sui rapporti di famiglia, con particolare riguardo ai figli, tanto più che le visite non possono sostituire la vita familiare. Tra l’altro, il Tribunale sottolinea che l’autorizzazione a rientrare in Italia a vantaggio di Girone fino alla sentenza di merito non incide sulla giurisdizione della Corte suprema indiana con riguardo al fuciliere. A ciò si aggiunga che a seguito dell’ordinanza del Tribunale sul diritto del mare del 24 agosto 2015 i procedimenti in India sono sospesi e non possono essere iniziati altri e, quindi, manca un interesse giuridico alla presenza di Girone in India. Tra l’altro, l’Italia si è impegnata ad assicurare il rientro in India dei militari qualora il tribunale arbitrale decida a favore della giurisdizione indiana. Nell’adozione delle misure cautelari a vantaggio dell’Italia, il Tribunale arbitrale ha fissato alcuni obblighi come la presentazione, ogni tre mesi, da parte dell’Italia di rapporti alla Corte suprema indiana e la consegna del passaporto senza possibilità per Girone di lasciare il territorio italiano.

Si vedano i post http://www.marinacastellaneta.it/blog/adottata-lordinanza-sulle-misure-cautelari-nella-controversia-enrica-lexie.html e http://www.marinacastellaneta.it/blog/la-corte-suprema-indiana-esegue-lordinanza-del-tribunale-sul-diritto-del-mare.html

 

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