Minori migranti: necessarie nuove misure per garantire il ricongiungimento

Un network tra le autorità nazionali per l’immigrazione per rafforzare lo scambio di buone prassi e condividere informazioni soprattutto a tutela dei migranti particolarmente vulnerabili come i bambini. Il Rappresentante speciale per le migrazioni e i rifugiati del Consiglio d’Europa, Drahoslav Štefánek, nel rapporto presentato il 14 febbraio (SG_Inf(2020)4E) al Comitato dei ministri ha posto l’accento sulla necessità di nuove misure e ha fatto il punto sull’attuazione del Piano di azione per la protezione dei bambini rifugiati e migranti in Europa (2017-2019). Tra i risultati raggiunti, la diffusione di nuove attività legate all’istruzione, all’inclusione sociale e alla formazione sui diritti umani, ma va fatto di più sulla ricerca di alternative alla detenzione dei migranti, sulle procedure di controllo alle frontiere e sui rimpatri. Il Piano di azione era articolato su tre pilastri: 1) assicurare procedure specifiche per i minori, garantendo un accesso ai diritti, 2) garantire la protezione da ogni forma di violenza e 3) rafforzare l’inclusione. Per il Rappresentante speciale, le attività previste nel primo pilastro sono state attuate, ma nel 2020 devono essere pianificate azioni per tutelare minori e famiglie e individuare nuove misure che permettano il ricongiungimento. Per il secondo pilastro, gli Stati sono intervenuti con misure adeguate per combattere la tratta dei migranti e, sul fronte dell’inclusione, sono state adottate misure per realizzare l’integrazione linguistica e il riconoscimento delle qualifiche. Nel rapporto sono anche indicati gli atti adottati da vari organi del Consiglio d’Europa e da altre organizzazioni internazionali.

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