Il Relatore speciale delle Nazioni Unite sull’indipendenza di giudici e avvocati, Gabriela Knaul, ha presentato al Consiglio per i diritti umani dell’Onu il nuovo rapporto che ha al centro la situazione dei minori nei procedimenti giudiziari (A_HRC_29_26_ENG). Il rapporto, presentato il 18 giugno, mette in risalto le lacune e i ritardi che impediscono la piena realizzazione della Convenzione di New York del 20 novembre 1989 sui diritti del fanciullo, ratificata dall’Italia con legge 27 maggio 1991 n. 176. Il trattamento dei bambini – scrive il Relatore speciale – non è soddisfacente nei procedimenti giudiziari civili e penali e, anzi, in taluni casi, è del tutto inaccettabile considerando che il principio dell’interesse superiore del minore non trova realizzazione effettiva. Una situazione che comporta ritardi nell’attuazione di una giustizia “child-sensitive”, con ripercussioni negative non solo sul minore e le famiglie, ma sull’intera società.
Il rapporto è articolato in cinque sezioni e si conclude con alcune raccomandazioni al fine di evitare che un minore alle prese con la giustizia, come vittima, come testimone o in altre circostanze, sia traumatizzato e re-vittimizzato. Grande spazio anche i benefici dei sistemi alternativi nei procedimenti in cui sono coinvolti minori e all’importanza di un’adeguata formazione di tutti i soggetti, dai giudici agli inquirenti, passando per gli assistenti sociali, mediatori e psicologi.
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