Mappa Ue sull’attuazione delle regole in materia di lotta al riciclaggio: allarme per il contante

La Commissione europea ha presentato la relazione sulla valutazione dei rischi di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, che gravano sul mercato interno e relativi alle attività transfrontaliere (COM (2022) 554, riciclaggio), con la quale è stata illustrata la situazione negli Stati membri con particolare riguardo all’attuazione della quinta direttiva antiriciclaggio 2018/843, che ha modificato la 2015/849. Nella relazione, accompagnata dal documento di lavoro SWD (2022)344 (SWD(2022)344), sono stati classificati i rischi secondo un ordine di priorità e tenendo conto dei fattori geografici, con l’indicazione delle azioni necessarie ad affrontarli. Per Bruxelles, molte misure di sostegno pubblico adottate dagli Stati durante il periodo della pandemia (e in molti casi non ancora eliminate) hanno portato vantaggi anche ai criminali, con un aumento del rischio di riciclaggio in diversi settori. Si passa dall’appropriazione indebita alla frode sui fondi pubblici, dall’acquisizione di imprese in difficoltà finanziaria da parte di organizzazioni criminali alla vendita di dispositivi medici non autorizzati, inclusi farmaci e vaccini illegali, dai reati informatici alla corruzione di dipendenti pubblici, che aumenta anche a causa di misure straordinarie e urgenti (con attenuazione dei controlli) e di semplificazione nel quadro normativo di aggiudicazione degli appalti pubblici. “A più di due anni dalla dichiarazione della pandemia – osserva la Commissione – tali fenomeni sono ancora presenti, benché il loro impatto sia ora più limitato grazie a una maggiore conoscenza di queste minacce criminali”. Nella relazione, la Commissione si è soffermata sull’analisi del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo in relazione a 43 prodotti e servizi suddivisi in otto categorie, tra le quali l’uso del denaro contante, il settore finanziario, il calcio professionistico e il gioco d’azzardo. E’ l’utilizzo del contante e l’aumento della domanda di banconote in euro a preoccupare la Commissione tenendo conto che “l’economia criminale resta prevalentemente basata sul contante”, con un rischio aumentato per il riciclaggio di denaro. D’altra parte – precisa Bruxelles – “i criminali cercano di trasferire i proventi in contante in luoghi dove l’uso o il collocamento nel sistema finanziario è più semplice, in genere quelli caratterizzati da un uso predominante del contante o da una debole vigilanza del sistema finanziario”. Nel documento di lavoro è sottolineato, come dato positivo, il tetto all’uso del contante in Grecia (500 euro) e, in quel momento in Italia che stava procedendo a fissare il tetto a mille euro.

Un ulteriore rischio è dato dalla diffusione di sportelli automatici di proprietà privata che offrono alle organizzazioni criminali “maggiori opportunità di collocare i proventi nel sistema finanziario senza essere rilevati”. Allarme anche per i programmi di soggiorno e di cittadinanza per investitori che possono condurre a un uso improprio di questi strumenti e fare aumentare il riciclaggio e rischi di reati fiscali. Malgrado ciò, ben 19 Stati membri offrono programmi di soggiorno per investitori, mentre solo Malta continua a fornire programmi di cittadinanza. Qui, però, c’è uno sviluppo positivo perché a seguito dell’avvio di una procedura di infrazione, a marzo 2022 Malta ha sospeso temporaneamente il suo programma almeno per i cittadini russi e bielorussi.

La guerra in Ucraina, a seguito delle misure di congelamento dei beni imposte dall’Unione europea nei confronti di persone fisiche e giuridiche connesse all’aggressione russa, ha spinto la Commissione a istituire la task force “Freeze and Seize” per assicurare una corretta attuazione delle misure e per agevolare gli scambi tra le autorità di contrasto e superare le difficoltà nell’individuazione dei beni controllati dagli oligarchi russi. 

Nella parte finale del documento sono indicate alcune raccomandazioni relative a un rafforzamento dei controlli e alla necessità che le autorità di vigilanza nazionali tengano conto dei rischi derivanti dai pagamenti in contante, adottando opportune misure di mitigazione. La nuova relazione della Commissione è prevista per il 2024.

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