Il Parlamento europeo ha approvato, il 23 novembre 2010, la risoluzione sugli aspetti relativi al diritto civile, al diritto commerciale, a quello di famiglia e al diritto internazionale privato del Piano d’azione per l’attuazione del Programma di Stoccolma (getDoc.do) con la quale chiede alla Commissione europea di fare una valutazione d’impatto ex post delle misure adottate nell’ambito della cooperazione giudiziaria civile; di creare un forum regolare con la partecipazione dei giudici che a livello nazionale si occupano, con frequenza, di questioni transfrontaliere e di verificare che gli Stati membri tengano in debito conto, nei piani di studio, della necessità di inserire il diritto Ue «in ogni area fondamentale».
Sul fronte degli interventi legislativi, gli eurodeputati puntano a un passo in avanti in materia di diritto societario che, ad avviso del Parlamento, è uno dei settori maggiormente influenzato dal diritto internazionale privato, chiedono alla Commissione europea di coordinarsi con il Parlamento nelle iniziative in materia di arbitrato e puntano a un rafforzamento delle iniziative che garantiscano il reciproco riconoscimento dei documenti ufficiali delle pubbliche amministrazioni nazionali. Centrale, poi, per i deputati europei, dopo la sentenza Cartesio della Corte di giustizia Ue, che ha messo in evidenza l’assenza di «un’uniforme definizione di società autorizzate a beneficiare del diritto di stabilimento in funzione di un unico criterio di collegamento idoneo a determinare il diritto nazionale applicabile a una società», il superamento delle differenze nelle legislazioni negli Stati Ue.
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